Fondazione

Perchè nasce la Fondazione

La Fondazione Piero Bongianino Onlus nasce per la volontà della Sig.ra Primina Rondello di onorare la memoria del proprio marito attraverso iniziative di carattere filantropico. Tale attività è mirata a fare rivivere lo spirito caritatevole e benevolo del Dott. Piero Bongianino, ricordato da parenti e amici come una persona semplice, piena di dinamismo e di grande generosità. Il progetto della Sig.ra Primina è di fare rivivere queste qualità cristiane attraverso la realizzazione di progetti sociali volti all'interesse comune, che possano servire da modello educativo per i giovani, vera forza pulsante nella quale il Dott. Piero Bongianino ha sempre creduto.

Molte persone ricordano infatti come il Dott. Piero si sia battuto per fornire a tutti, ma in modo particolare ai giovani, ogni possibilità utile ad accrescere le proprie capacità culturali e professionali.L’intento della Fondazione è, dunque, quello di cercare di fornire un contributo, ove possibile, alla realizzazione di opere e interventi nel campo artistico e scientifico.Il primo progetto della Fondazione – appena avviato – è rappresentato dal restauro della Chiesa di San Michele Arcangelo di Borgo d’Ale (VC), luogo sacro tanto amato dal Dott. Piero e dalla Sig.ra Primina.

E’ un progetto ambizioso e molto oneroso che la Fondazione conta di portare a termine in un arco temporale di 2 anni circa. Terminati i lavori di restauro la Fondazione dedicherà i propri sforzi ad aiutare la ricerca scientifica (con particolare riguardo agli studi sul diabete) attraverso l’erogazione di sussidi a enti dedicati di ricerca e l’erogazione di borse di studio e altri sostegni a giovani ricercatori.

Qual è il progetto

Borgo d’Ale sorge a cavallo tra i rilievi morenici del lago di Viverone, a nord, e la pianura vercellese, più a sud. La zona costituisce una tipica “area di strada” attraversata fin dall’antichità dal percorso che collegava la Pianura Padana occidentale con i valichi del Grande e del Piccolo San Bernardo. La nascita di questo borgo risale al 1270 anno in cui, rispondendo alla richiesta di alcuni abitanti delle località limitrofe, nel 1270 il Comune di Vercelli acconsentì alla formazione del borgo franco, a condizione che venisse costruito sul terreno completamente sottoposto alla giurisdizione vercellese. Al centro del nuovo borgo franco fu eretta la nuova chiesa parrocchiale. La Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo di Borgo d’AIe, è un edificio di notevole qualità artistico architettonica, essendo uno degli esempi più alti di architettura tardobarocca piemontese. Nel 1770, don Felice Emanuele Dotta, parroco di Borgo d’AIe, decise, con l’Amministrazione comunale, di affidare a Bernardo Vittone il progetto della nuova parrocchiale. Siamo verso la metà del 1700 e la vecchia chiesa era diventata insufficiente per contenere tutti i fedeli del paese; parti di essa necessitavano di radicali interventi manutentivi e, non ultime, ragioni di ordine igienico-sanitario, dovute alle sepolture sotto il pavimento, imponevano con urgenza una loro soluzione. L’architetto fu quindi scelto per redigere il progetto di un nuovo edificio che sarebbe dovuto sorgere, in parte sul preesistente e in parte su sedimi adiacenti inglobando anche il vecchio cimitero.

La storia di questo edificio si può scindere da quella dell’autore, l’architetto Bernardo A. Vittone, architetto che conclude la storia del Barocco in Piemonte. Spirito sottile, teorico dell’architettura, editore dell’opera del Guarini e come quest’ultimo un matematico, assiduo ricercatore di piante centrali, tradotte in schietti volumi. Le sue ricerche lo portano a sperimentare proprio a Borgo d’Ale e a Borgomasino la pianta circolare a contorno ondulato e quella ovale. Tutta la sua produzione è volta allo studio dell’architettura ecclesiastica, concentrandosi sui problemi degli organismi a pianta centrale, in particolare sul loro sviluppo verticale e sul rapporto fra spazio e luce.

Fondazione Bongianino restauro

La Fondazione è anche…

La Fondazione ha lo scopo di promuovere altresì la ricerca scientifica, con particolare riferimento allo studio della malattia del diabete attraverso l’erogazione di sovvenzioni, contributi, borse di studio in favore di ospedali, enti di ricerca, università, professori, dottori, studiosi, ricercatori e studenti come pure quello di aiutare progetti di ricerca meritevoli.

Piero Bongianino

Piero Bongianino

E’ sempre stata una gioia per tutti noi andare a vendemmiare. Quella del 1991 sapevo che forse sarebbe stata una delle ultime e così decisi di fotografare quelle giornate. Le prime immagini sono sul percorso per arrivare al vigneto, la strada di campagna passa vicino a piccole cappellette della via-crucis, boschetti, viti selvatiche, prati, cataste di legno… poi eccoci arrivati. Tutta la famiglia al lavoro: grandi e piccoli. I grappoli da raccogliere sono innumerevoli e belli da vedere. Una pausa a mangiare tra i filari, seduti sulle cassette di legno. Tutti contenti. E poi riprende il raccolto, fino a tardi, per tornare a casa a scaricare l’uva. Era la vigna dello zio Piero e del suo PAPA’ STEU che tanto aveva lavorato per portarla a produrre l’uva più buona. Lo vedevo sovente partire in bicicletta e percorrere tante volte quella lunga. Così anche lo Zio Piero, come arrivava a casa a Borgo d’Ale, si dedicava alla cura della vigna e tutti insieme ci preparavamo a vendemmiare. Queste foto, per me, hanno un valore inestimabile. Ho il ricordo di quella giornata così unica e ci sono nel mio cuore la forza e l’intensità delle sensazioni ed emozioni provate: una gioia pura, l’umiltà dei gesti, ogni attimo nella sua essenza vera. Quando lo Zio Piero vide queste foto fu molto felice e scelse in particolare quella con tutti i grappoli d’uva per il suo studio. Gli avevo voluto dedicare quegli attimi con amore infinito e tanta gratitudine.

Anna
Vendemmia in Marmarola, 1991

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